AB IMMEMORABILI - L’associazionismo confraternale a Palagonia fra storia e pastorale (secc. XVI-XX). Un saggio di Raffaele Panebianco. Recensione a cura di Enzo Nicoletti
Un antico adagio patristico sostiene che la vera conoscenza è resa possibile soltanto dall’amore. E solo l’amore e l’entusiasmo per la propria terra hanno potuto consentire a Raffaele Panebianco di studiare a fondo, attraverso il suo prezioso testo «Ab immemorabili» – edito recentemente da Silvio Di Pasquale Editore -, il ruolo, la presenza e lo spessore delle confraternite cattoliche operanti a Palagonia, comune siciliano in provincia di Catania, sia nel periodo storico di massima espansione del loro impegno devozionale e caritatevole, sia durante gli anni in cui i processi di secolarizzazione e di laicizzazione delle strutture dello Stato, costrinsero la Chiesa ad adottare una diversa missione dell’apostolato civile.
Una ricerca su un tema per niente facile, come lo stesso autore ammette, e non solo perché sul predetto fenomeno associativo locale esiste una documentazione storica esigua e, in qualche misura parzialmente imprecisa. Sull’associazionismo confraternale, infatti, ha pesato e tuttora predomina un ostacolo ben maggiore, costituito da una egemonia culturale “laicista” che ha imposto sulle vicende storiche delle congregazioni una visione interpretativa di stampo “illuministico”: esse sono il risultato sociale di una presenza cattolica tradizionalista, devozionale e mistica, fatta di opere di carità, esclusivamente tesa a consolidare nei secoli un legame di mera dipendenza acritica degli strati sociali più umili nei confronti della gerarchia ecclesiastica. In tal modo esse hanno favorito, consapevolmente o meno, la convergenza di interessi fra la Chiesa e strutture di potere secolare nell’Isola.
Certo a supporto di questa tesi, e sulla presenza evangelizzatrice della Chiesa sul suolo siciliano, esiste un giudizio storico abbastanza critico. Studiosi illustri, anche di orientamento cattolico, hanno posto particolare attenzione alla configurazione della struttura ecclesiastica nel suo insieme, dove la correlazione tra poteri civili e quelli religiosi, a partire dalla concessione della Legazia Apostolica, ha modellato in senso regalista ogni iniziativa istituzionale, creando nei siciliani la convinzione che le strutture civili e quelle religiose siano state due facce della stessa realtà, due espressioni dello stesso potere.
L’autore è consapevole dello spessore dell’attacco laicista alle congregazioni religiose e dello stato di crisi che le stesse attraversano da tempo. Rifiuta però, del secolarismo, la logica della inevitabilità storica e l’approccio culturale scientista, esaltando della vita confraternale, lo “scopo devozionale, caritativo e sociale” come elemento essenziale e volontario della esperienza solidale cristiana e della religiosità siciliana.
Non può, difatti, in alcun modo essere disconosciuta la dimensione epocale e la storia coestensiva delle congregazioni con quella del cristianesimo. Nella sua minuziosa e documentata ricostruzione storica, Panebianco evidenzia i tratti essenziali che hanno dato vita alle confraternite palagonesi. In quale misura preponderante ha inciso, nell’opera dei confratelli, la “consapevolezza della morte e la certezza della beatitudine conseguita attraverso le opere pie”. E di quale determinante entità è stato il ruolo che queste scelte nel complesso delle confraternite hanno esercitato nell’opera di contenimento della diffusione del protestantesimo, soprattutto nell’Isola e nella rimanente parte dell’Italia.
Del resto in un panorama storico-sociale nel quale agli emarginati e agli umili sono stati negati dalle strutture statuali, gli elementari diritti alla giustizia, alla sanità, ad un vivere dignitoso, le congregazioni religiose hanno rappresentato il primo ed unico luogo dove l’esercizio della carità è stato rivolto esclusivamente ai bisognosi, agli ammalati, al riscatto dei poveri. La congregazione è stata la primitiva ma esaltante forma di stato sociale, corroborato dall’esercizio della devozione e della fede.
Una ricostruzione storica importante l’opera realizzata da Panebianco, ricca di documenti ricostruenti i regolamenti, gli statuti, le manifestazioni devozionali, religiose e di carità operante. Le congregazioni, per l’autore, non sono solo un’antica tradizione di interesse culturale e religiosa. Né qualcosa che riguarda i tradizionalisti e i devoti in generale. Esse sono la prova delle infinite possibilità ecumeniche della chiesa in condizioni e territori spesso sfavorevoli. Un invito, per noi, a non affidarci esclusivamente ad istituzioni effimere per mantenere viva la chiesa sotto il segno del Vangelo.
Rimane un dato di fondo nel volume. Tutto ciò che nel passato le congregazioni hanno compiuto nel segno dell’amore cristiano, rimarrà come traccia indelebile nella storia. Diviene, pertanto, compito quanto mai importante quello del recupero della memoria storica di quanto realizzato. Da confrontare e attualizzare con le vicende storiche odierne, che ci consegnano nelle diverse forme sociali una condizione secolarizzata dell’uomo, priva di fede, sempre più rassomigliante alle criticità vissute nei cosiddetti “secoli bui”. Incoraggiante ci è sembrato l’auspicio espresso da Panebianco al termine del lungo viaggio nelle confraternite palagonesi, circa il contributo delle stesse alla formazione “di una nuova coscienza laica profonda, tipica del vero cristiano. Capaci di svolgere una efficace azione in difesa del primato dell’uomo, nella coerente proposta di una visione religiosa della vita”.
Un plauso, naturalmente, per il proponimento di devolvere l’intero ricavato delle vendite al restauro del settecentesco affresco rappresentante la Madonna tra i santi Domenico e Leonardo, custodito presso la chiesa Madonna di Belverde in Palagonia. Il volume è possibile acquistarlo ricevendolo comodamente a casa al prezzo di 20 euro (escluse eventuali spese di imballaggio e spedizione) mediante ricarica Postepay al n. 5333 1710 0006 3350, indicando nella causale i dati per la spedizione.
Enzo Nicoletti