In relazione al culto della Madonna della Neve si incrementò in tutta Italia l’istituzione di numerose confraternite sotto tal vocabolo: anche nella Reale e Fedelissima Città di Somma si costituì un simile sodalizio per esercitare opere di pietà e di culto. Il 23 dicembre del 1762, dopo ben 162 anni dall'istituzione dell’Insigne Collegiata, Sua Maestà Ferdinando IV di Borbone, accogliendo la supplica di 40 confratelli, concesse il Regio assenso alle regole fondamentali per la costituzione normale della confraternita. Fu il notar Domenico Brancaccio a presentare la richiesta alla Real Camera di Santa Chiara di Napoli in data 1 dicembre dello stesso anno.
V(ostra) M(aestà) concede il suo Real Assenso alle preinserte Capitolazioni fatte da Fratelli della Congregazione sotto il titolo di Santa Maria della Neve, eretta nella Collegiata della Città di Somma, in omnibus servata la forma di detta preinserta relazione del R(evere)ndo R(egio) Cappellano Maggiore, in forma Regalis Camerae Sanctae Clarae – Donatus Citus
Per mantenersi degnamente e per provvedere al culto divino ben 23 confratelli di detto sodalizio si riunirono e fecero donazione della complessiva annua somma di ducati 48,50 pari a Lire 205,28, mercé pubblico istrumento. Questa congrega si riunì ed officiò nella Chiesa abaziale di Santa Maria di Ognissanti o Tutti i Santi, posta nella città murata alla fine di via Piccioli, di patronato della famiglia del fu Nicola Antonio Ferraioli, come rilevasi dal peso annuo di 12 ducati, corrispondenti a lire 51, che detta Congrega pagava all'Abate di quella Chiesa, come padrone della medesima, per celebrare messa nei giorni festivi.La Confraternita che ha vissuto nei secoli passati ed agli inizi del ‘900 i suoi momenti migliori è sempre stata composta da cittadini di più diversi ceti sociali. Progressivamente, oltre al culto della Vergine della Neve, il sodalizio perseguitò anche altri fini: la preparazione spirituale e morale dei sui iscritti, l’assistenza ai poveri, agli infermi ed a tutta la popolazione in tempi di particolare difficoltà. Nel 1975, dopo alcuni decenni di interruzione, a richiesta di alcuni devoti, la Confraternita fu ricostituita. A sollecitare l’intenzione fu, soprattutto, Don Armando Giuliano, parroco di San Pietro, che nel frattempo era stato nominato guida spirituale. Dopo ben circa 25 anni di inattività le porte dell’antica sede nel vicolo delle Campane furono riaperte. In quelle buie stanze riaffiorarono, in un vecchio cesto di vimini, i preziosi medaglioni appartenuti ai vecchi confratelli. La pia associazione venne ricostituita grazie al forte e deciso interessamento di alcuni fratelli devoti, che superando notevoli contrasti, riuscirono nel loro intento, a raccogliere tante adesioni. La Congregazione svolge regolarmente la sua attività di culto ancora oggi, celebrando ogni trimestre una Santa Messa in suffragio di tutti i fratelli defunti. Il Giovedì Santo i confratelli sono presenti, rivestiti con il loro abito, alla Santa Messa In Coena Domini, per poi iniziare il pellegrinaggio all'imbrunire nelle numerose chiese per adorare l’Eucarestia. Il giorno dopo, Venerdì Santo, partecipano, su invito dell' Arciconfraternita del Pio Laical Monte della Morte e Pietà, alla processione detta del Cristo Morto. Nell'occasione si confrontano i due gruppi di cantori, che intonano ripetutamente le strofe del Miserere. Da parte sua la congregazione organizza una Santa Messa con panegirico in memoria della Vergine della Neve il 5 agosto di ogni anno, mentre in concomitanza con la ricorrenza della Festa delle Lucerne, ogni quattro anni, svolge la processione nel quartiere murato secondo l’antica tradizione.
A cura di Alessandro Masulli
(archivista professionista presso l'Archivio Storico Cittadino "G. Cocozza" di Somma Vesuviana - http://www.consultamusicale.it/)