L’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Somma Vesuviana, associata alla cappella omonima della chiesa di San Pietro, è documentata nella Santa Visita del 1561, che parla di una Bolla che la riguarda del 9 settembre 1550 di Papa Giulio III nel suo primo anno di pontificato. La Bolla fu rilasciata dall’ illustrissimo Cardinale Giovanni Domenico Coppi alias Tranense e dagli ufficiali dell' Arciconfraternita del SS. Corpo di Cristo, eretta nella Chiesa della Beata Vergine sopra Minerva a Roma, cui era aggregata. Le regole che governavano la vita di detta confraternita furono redatti e stipulati, invece, con istrumento di notar Berardino Izzolo il 18 giugno 1589. Il sodalizio aveva il privilegio di custodire l’Eucarestia, di portare a sue spese il SS. Viatico per gli infermi e fornire i fondi per i maritaggi. I fratelli ammalati erano visitati e assistiti, in caso di povertà venivano soccorsi con tutte le spese necessarie in adempimento alla carità tra fratelli. Soleva svolgere la processione del Santissimo in ogni terza domenica del mese per l’ottina parrocchiale; più tardi il tragitto si estese fino alla Porta Formosi nel quartiere murato. Nel 1744 i confratelli si spogliavano e si vestivano nella cappella di San Paolo nella stessa chiesa di San Pietro. Il sodalizio ammoniva con l’espulsione qualsiasi fratello giocatore, ubriaco, dissoluto e bestemmiatore non appena aveva notizia. La Cappella del SS. Sacramento – riferisce lo storico Migliaccio - aveva al di sopra dell’altare un grande e stupendo quadro sotto il vocabolo del Corpo di Cristo. Era stata dotata di una messa settimanale da Giovan Tommaso Figliola, seppellito dentro detta chiesa. La messa doveva celebrarsi da un sacerdote di casa Figliola, per istrumento di notar Persio Vallarano di Somma del 9 novembre 1552. I Maestri e Procuratori erano tenuti, inoltre, a mantenere la cappella con ogni decoro e provvedere a tutti quelli utensili bisognano nel tempo. Nel 1616 contava già 80 associati, nel 1630 appena 40 e nel 1642 i sodali erano 100. Il sodalizio fu, dunque, un vero e proprio ente assistenziale, un centro di formazione religiosa e una vera e propria banca grazie alle rendite annue derivanti dai censi riservativi. Svolge attualmente attività assistenziale e partecipa alle processioni del Cristo Morto, del Protettore San Gennaro e del Corpus Domini.
A cura di Alessandro Masulli
(archivista professionista presso l'Archivio Storico Cittadino "G. Cocozza" di Somma Vesuviana - http://www.consultamusicale.it/)