XVII Raduno delle Confraternite della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa

Forenza, 21 settembre 2014

Anche quest’anno le tredici  Confraternite della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa hanno vissuto con intensa partecipazione la giornata del XVII raduno diocesano . Ospiti, domenica 21 settembre u.s., della comunità parrocchiale e cittadina di Forenza i partecipanti hanno manifestato la propria vicinanza alla Confraternita S.Antonio di Forenza che per l’occasione ha celebrato il IV centenario della fondazione.

Sul  tema del raduno di quest’anno: “Le Confraternite, presenza attiva nella famiglia cristiana”, ha relazionato il parroco di Forenza, don Rocco Saulle, il quale ha tracciato lo sviluppo del concetto di famiglia sin dalla creazione e fino ai giorni nostri evidenziando, nel presente, il ruolo che le Confraternite devono avere anche in questo settore particolarmente delicato della vita sociale e pastorale del nostro tempo.

Non sono mancati, prima della relazione  ufficiale, i saluti del coordinatore diocesano delle confraternite, Salvatore Cappiello; del sindaco di Forenza, dott. Francesco Mastandrea; del delegato vescovile padre Raffaele Ricciardi e dei rappresentanti della Confraternita S.Antronio di  Forenza, Antonio Ronzano e Vincenzo Lifrusci. Quest’ultimo ha relazionato sulle origini, sul percorso e sulle finalità della stessa Confraternita, dalla sua fondazione sino ai nostri giorni.

Le conclusioni del convegno, coordinato dal Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi, Tonio Galotta, sono state affidate a S.E. il Vescovo mons. Gianfranco Todisco il quale ha messo in risalto la necessità, per tutte le confraternite, di vivere pienamente la vita pastorale della diocesi, di mettere giorno per giorno il proprio carisma al servizio delle tante situazioni di povertà presenti sul territorio, di  evangelizzare le varie forme di  pietà popolare alla luce delle indicazioni pastorali e del Concilio Vaticano II. Lo stesso vescovo a conclusione del raduno ha presieduto la concelebrazione eucaristica nella chiesa madre di Forenza.

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