Settimana Santa a Mottola
I Riti della Settimana Santa di Mottola sono degli eventi che si svolgono nella città a partire dalla Domenica delle Palme e terminano nella Domenica di Pasqua. Essi sono vissuti con grande attesa e devozione da parte della città di Mottola, poiché unici nel suo genere ed emotivamente toccanti. Rappresentano inoltre un grande patrimonio culturale sia cittadino sia anche regionale. Mottola è tra le città i cui Riti sono considerati patrimonio immateriale di Puglia [1].
STORIA
Si hanno notizie dei Riti già dal ‘700: l’allora Pia Fratellanza del Carmine organizzava il pellegrinaggio delle Paranze agli Altari della Reposizione allestiti nelle Chiese del borgo. Inoltre, si ha notizia di quattro processione nell’arco temporale che va dal Giovedì al Venerdì Santo. Nell’ordine la Desolata della Confraternita di Sant’Antonio, la Processione della sola Addolorata all’alba del Venerdì Santo della Confraternita del Carmine. I Riti si sono arricchiti man mano di funzioni che sono entrate nel collettivo: nel 1858 la Confraternita del Carmine commissionò al Maestro Antonio Maccagnani i Sacri Misteri in cartapesta (che dal 1860 compongono la Processione dei Sacri Misteri), nel 1897 Don Luigi Semeraro chiese ed ottenne parere favorevole dal Vescovo di Castellaneta Mons. Giocondo De Nittis per celebrare la Via Matris Dolorosae nella Cappella del Rosario; i testi sono quelli del Metastasio mentre le musiche sono state composte dal M° Franco Leuzzi. Nel 1956, la Confraternita del Carmine sposta la sua Processione all'alba del Sabato Santo. Il 15 Agosto 2004, è stato costituito il “Comitato Interconfraternale per i Riti della Settimana Santa”, composto dalle Confraternite del Rosario, Sant’Antonio e Immacolata sotto l’egida della Parrocchia dell’Assunta che cura la Processione del Venerdì Santo. Nel 2007, dopo oltre mezzo secolo di assenza, viene ripristinata la processione della Desolata grazie a una rinnovata armonia (negli anni '50 del Novecento per divergenti vedute con le autorità ecclesiastiche allora propense a diminuire il numero delle funzioni e delle attività della Settimana Santa, fu sospesa) ed entrata a far parte del comune patrimonio del Comitato Interconfraternale. Nel 2018 sono ripristinate le Via Crucis domenicali nella Chiesa del Carmine.
LE CONFRATERNITE
I promotori e organizzatori dei Riti sono le quattro Confraternite più antiche della città, con la collaborazione delle rispettive parrocchie di appartenenza e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
- Confraternita del SS. Sacramento e della B.V. del Rosario: il titolo del SS. Sacramento è attestabile già alla fine del ‘500 (relatio ad limina). Dal 1741 ha preso anche il titolo della fratellanza della B.V. del Rosario[2];
- Confraternita Maria SS.ma del Monte Carmelo: fondata il 12 Marzo 1701, sin dalla sua nascita contempla nella sua storia il pellegrinaggio delle Paranze[3];
- Confraternita dell’Immacolata: costituita il 24 Settembre 1873;
- Confraternita di Sant’Antonio da Padova: costituita il 22 Dicembre 1873;
GRUPPI STATUARI
Importante è la presenza dei gruppi statuari nei Riti mottolesi. I più antichi sono quelli della Confraternita del Carmine: sette di essi risalgono al 1860 (anno in cui arrivarono a Mottola) e furono realizzati dal maestro Antonio Maccagnani di Lecce. A questi appartengono anche il Crocifisso esposto nella Chiesa del Carmine (restaurato nel 2019) e il Gesù Morto. La prima volta in processione fu all’alba del Venerdì Santo del 6 Aprile 1860. Verso gli anni ’80 del XX secolo, le Confraternite commissionarono vari gruppi statuari che hanno impreziosito le processioni. Nel 1985 il Carmine commissiona “La Pietà” e la Confraternita di Sant’Antonio acquista “L’Orto degli Ulivi” dalla bottega dei maestri Carmelino e Attilio Gallucci. Nel 1998 Benito Tateo, maestro intagliatore di Gioia del Colle, realizza la bara lignea in stile Barocco di “Gesù Morto” per la Confraternita del Rosario.
EVENTI QUARESIMALI
La preparazione alla Settimana Santa inizia già dal Mercoledì delle Ceneri: nella Chiese del centro storico è celebrata la Santa Messa con l’imposizione delle ceneri. Il Venerdì inizia la Via Crucis nella chiesa Cattedrale, animata ogni Venerdì dai vari gruppi parrocchiali e dalle Confraternite. Il Sabato è svolto nella Chiesa del Rosario il Pio Esercizio della Via Matris Dolorosae[4], funzione unica nel suo genere e svolta in altre poche parti in Italia. Dal 2018, nelle Domeniche di Quaresima è stata ripristinata la Via Crucis nella Chiesa del Carmine, animata dai Confratelli del Sodalizio[5]. Verso la metà del tempo quaresimale, si svolge la consueta Via Crucis cittadina che interessa vari punti della città ed è animata dai gruppi della Vicarìa mottolese. La Domenica precedente la “Settimana di Passione”, nella Chiesa del Carmine si tiene il Concerto della Passione (prima edizione nel 1983). Sono eseguite dalla banda di Mottola “U. Montanaro” marce funebri tipiche della provincia tarantina. Il 6 Aprile 2019, la marcia “Tomba che chiudi in seno” fu riconosciuta come "Inno della Settimana Santa mottolese". Altro attesissimo appuntamento è il “Concorso nazionale delle marce inedite della Passione”, organizzato dal 2003 dalla Confraternita del Rosario, dove partecipano (dopo una selezione affidata ad una giuria di qualità) le sei marce migliori. Il concerto si svolge tradizionalmente in Chiesa Madre, alla presenza delle autorità civili ed ecclesiastiche. Nella X° Edizione fu insignito della Medaglia di Rappresentanza da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Venerdì di Passione, giorno per eccellenza dei “Dolori di Maria”, dal 2017 si tiene nella Chiesa del Carmine l’ingresso della Vergine Addolorata, accompagnata dal mottetto “Alla Vergine Desolata”, composto da Padre Serafino Marinosci nel 1894. Apre la Troccola, seguita dalla Croce dei Misteri, da un gruppo di Paranze (già a piedi scalzi) e dalla Sacra Effige.
SETTIMANA SANTA
Domenica delle Palme
I Riti hanno inizio la Domenica delle Palme: le Confraternite del Rosario, di Sant’Antonio, dell’Immacolata e del Carmine (quest’ultima dal 2014), raggiungo in processione portando ramoscelli di ulivo la Chiesa dell’Immacolata (fino al 2015 il rito della benedizione avveniva di fronte la Chiesetta dell’Annunziata. Qui il Padre Spirituale dei Sodalizi impartisce la Solenne Benedizione. Sempre processionalmente, raggiungono la Chiesa Madre, dove avviene la Celebrazione della Passione e Morte di Gesù Cristo. Sempre nella Domenica delle Palme, presso il Santuario rupestre della Madonn Abbasc si svolge la Passione Vivente, manifestazione a carattere sacro nata nel 1983 curata dall’Associazione “Don Tonino… per Amore”.
Giovedì Santo
Il tutto s’intensifica nel Triduo Pasquale: il Giovedì Santo è celebrata la Santa Messa in Coena Domini. La prima grande celebrazione avviene alle 17:00 nella Chiesa del Carmine, dove vengono lavati i piedi a dodici Confratelli. Al termine della Funzione, dopo la reposizione del Santissimo Sacramento nel “sepolcro” (chiamato così nella tradizione mottolese), la prima coppia di Paranze inizia il turno di guardia. La seconda grande Celebrazione avviene nella ex Cattedrale: anche qui avviene il rito della lavanda dei piedi e al termine è posta la “Sacra Specie” nella monumentale Cappella del Santissimo Sacramento. Dopodiché, l’Eucaristia è portata processionalmente sia nella vicina Rettoria del Rosario che nella Chiesa dell’Immacolata. Dopo la reposizione, ha inizio il pellegrinaggio delle “Paranze”: i Confratelli del Carmine procedono a passo lento e in coppia alternandosi nell’adorazione del Santissimo Sacramento nelle chiese di Mottola. Insieme a loro ci sono i Confratelli delle altre tre Confraternite storiche. Verso la Mezzanotte, dalla Chiesa Madre ha inizio il mesto pellegrinaggio della Desolata in cerca del figlio. La processione incede silenziosa per le vie del Centro Storico e sosta nelle Chiese per qualche minuto. Fino agli anni ’70 circa, l’adorazione del Santissimo e il pellegrinaggio delle “Paranze” durava tutta la notte. Questa tradizione è andata man mano dileguandosi.
Venerdì Santo
La mattina del Venerdì Santo continua l’adorazione Eucaristica e dalla sede della Confraternita del Carmine partono le “Paranzodd”: bambini o giovani ragazzi che girano in adorazione. Il tutto termina a Mezzogiorno, ora che tradizionalmente segna “che si fece buio su tutta la Terra”[6]. Gli altari sono spogliati e tutte le immagini sacre sono coperte[7]. A Mezzogiorno, nella Chiesa del Carmine è svolta l’Azione Liturgica in Passione Domini con la presenza dei Sodali carmelitani[8]. Nel pomeriggio, è svolta la Celebrazione della Passione del Signore nella ex Cattedrale. É il momento per antonomasia del dolore e della tristezza. La gente partecipa molto emotivamente a questa azione liturgica. Al termine della funzione, dopo l’ingresso del simulacro della Vergine Addolorata, parte la Processione dei Misteri (originariamente di “Gesù Morto”, negli ultimi anni si è arricchita dei gruppi statuari commissionati da vari artisti leccesi). Partecipano le Confraternite del Rosario, di Sant’Antonio e dell’Immacolata le quali portano a spalla alcuni Misteri. Per alcuni anni al rientro della Processione si celebrava l’Ufficio delle Tenebre.
Sabato Santo
All’alba del Sabato Santo, ha inizio dalla Chiesa del Carmine con l’uscita del Troccolante sulle note della marcia “Tristezze” la Processione dei Sacri Misteri. Questa è uscita fino al 1955 il Venerdì Santo, dal 1956 esce la mattina del Sabato. In processione vengono portati i gruppi statuari, di cui sette realizzati nel 1860 dal Maestro cartapestaio leccese Antonio Maccagnani, gli ultimi due (La Pietà e La Deposizione), realizzati dai Maestri Carmelino e Attilio Gallucci, rispettivamente nel 1985 e nel 1998. La Processione attraversa il rientra intorno alle 14. In serata, nella Chiesa Madre, si svolge la grande Veglia Pasquale.
+++ IN AGGIORNAMENTO +++
[1] B.U. Regione Puglia n.44 del 30-03-2020
[2] Biografia ufficiale della Confraternita
[3] Biografia ufficiale della Confraternita
[4] Approvato dal Vescovo di Castellaneta
[5] “la fratellanza le domeniche di Quaresima si riunisce nella Cappella per il Pio esercizio della Via Crucis cantando col libretto.” (Tratto da un verbale di Assemblea della Confraternita del Carmine del 1914).
[6] (cit. Vangelo di Marco)
[7] “Terminata la Messa viene spogliato l’altare della celebrazione. E’ bene coprire le croci della chiesa con un velo di colore rosso o violaceo, a meno che non siano state già coperte il sabato prima della domenica V di Quaresima. Non possono accendersi le luci davanti alle immagini dei Santi.” (Paschalis Sollemnitatis, Cap. IV §57, 16 Gennaio 1998).
[8] Ripresa dal 2019.