Signore dell'Olmo a Mazzarino

La seconda domenica di maggio a Mazzarino (CL) si festeggia il SS. Crocifisso dell’Olmo, chiamato anche “U Signuri di Maiu” (Signore di maggio), compatrono della cittadina. La consuetudine di portare in processione il Crocifisso in legno, di origine Normanna, custodito dentro ad un fercolo, di ferro battito e  tutto colorato, fu introdotta quando il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693, devastatore della Sicilia, risparmiò il paese da gravi disastri. Da allora il Crocifisso delle Grazie, oggi dell’Olmo, è portato ogni anno in processione, anni fa la prima domenica di maggio, adesso la seconda domenica, per perpetuare il voto solenne che il popolo di Mazzarino fece al SS. Crocifisso, in occasione del terremoto del 1693. Il fercolo, dal peso di 14 quintali circa, è portato in giro per le strade principali del paese da 100 uomini che, come vuole la tradizione, sono scalzi e nudi, coperti soltanto da un bianco camice. Carichi di fede e devozione, questi uomini, scalzi e affaticati per il peso, perpetuano la promessa fatta al SS. Crocifisso, muovendo e scuotendo ogni tanto il fercolo per far cadere i molti fiori che vengono lanciati al loro passaggio. Difatti al passaggio del fercolo  [SS. Crocifisso dell' Olmo di Mazzarino anno 2016] i fedeli lanciano dai balconi delle strade che il fercolo attraversa, margherite gialle, chiamati “sciuri di maiu”, ossia fiori di maggio, quei fiori che sbocciano e riempiono i campi proprio nel mese di maggio. Molte le persone che seguono la processione a piedi scalzi, o per devozione, o per grazie ricevute. La definizione di “Signore dell’Olmo” si deve a una leggenda, la quale  riferisce che una banda di malandrini, proveniente dalla vicina Piazza Armerina, in epoca non precisata, penetrò di notte nella chiesa dove era custodito il Crocifisso per impadronirsene. Si racconta che uno di essi, possedendo una verga d’olmo, l’abbia infissa davanti alla porta della chiesa, per avere le mani libere. Per miracolo, la verga germogliò, mentre essi perpetravano il furto, divenendo albero. Credendo nell’ uscire di trovarsi in tutt’ altro sito, giacché non avevano trovato albero alcuno innanzi alla chiesa, per non essere scoperti, lasciarono la refurtiva e andarono via.

La festa si svolge a maggio, in riferimento all’antico uso della la Chiesa cattolica di festeggiare il 3 maggio “l’Inventio Crucis”, cioè il ritrovamento della croce di Cristo, avvenuta a Gerusalemme 326 d.C. Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II (1962 -1965) la festività di maggio è stata rimossa, ma le processioni e le feste popolari con il Crocifisso, che si svolgevano in tanti paesi della Sicilia,  sono rimaste.

Testo di Rita Bevilacqua (dal sito http://www.radioluce.it/2016/05/09/ss-crocifisso-dellolmo-mazzarino-le-f...)

 

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  • Parte 3 - Video di Emanuele Collodoro
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