Arciconfraternita del SS. Rosario
La chiesa del SS. Rosario, sita in via S. Margherita, sorge adiacente al convento dei Domenicani e si fa risalire al XVI secolo. Sin dalla fondazione dedicata a Santa Margherita Vergine e Martire; tutta la struttura con annesso il convento prendeva il nome di Abbazia di Santa Margherita. Con la soppressione dei conventi ad opera di Napoleone (1806), l’Abbazia è affidata ai Padri Cappuccini sino al 1866, anno della soppressione degli ordini religiosi. Divenne, così, proprietà del Comune e nel 1883 la chiesa fu ceduta all' Arciconfraternita del SS. Rosario. La facciata, impostata su un rettangolo, in continuità col prospetto della struttura abbaziale è espressione di sobrietà e linearità. Racchiusa ai lati da imponenti paraste angolari e sormontata da una cornice aggettante, presenta in posizione centrale il portale d’ingresso racchiuso da una cornice lineare sormontata da un timpano spezzato su cui poggia lo stemma dei Padri Domenicani e, nell’ordine superiore, un punto luce lobato. All’imponente facciata si unisce la leggerezza del campanile a vela, ornato con tre pinnacoli. L’impianto interno della chiesa presenta una pianta longitudinale ad unica navata, con cappelle radiali e conserva, dell’impianto più antico (1586), una pregevole Cappella. La navata è scandita da sette altari, di chiaro stile barocco settecentesco, dalla cappella del SS. Sacramento. La cappella, con volta di pianta quadrata è finemente decorata da affreschi raffiguranti i quattro evangelisti e l’Eterno Padre e l’altare marmoreo degli inizi del XX secolo custodisce la tela dell’artista locale Murra raffigurante il Cristo con gli apostoli. L’altare maggiore in origine in pietra, nei primi anni del 1900 fu realizzato in marno policromo intarsiato, poi rinnovato dall’artista latianese Carmelo Conte. Lungo il lato sinistro il primo altare custodisce la tela Madonna di Caravaggio con Santi datata alla fine del XVII secolo, raffigurante la Madonna in atteggiamento benedicente, incoronata da due angeli; in basso S. Francesco di Paola, S. Pasquale Baylon, S. Vincenzo Ferreri e S. Andrea Avellino in adorazione alla Vergine. Nel secondo altare vi è la tela Circoncisione di Nostro Signore opera della metà del XVIII secolo, mostra la scena della circoncisione del Bambino Gesù, che tra le braccia di Simeone è attorniato da sei figure tra cui la Madonna e San Giuseppe. Sul tabernacolo è il dipinto Madonna del Carmelo che raffigura la Vergine con Bambino assisa sulle anime purganti. Sul terzo altare è posta la tela S. Margherita di Antiochia, della fine del XVII secolo, in cui la Vergine, protettrice di Latiano dal 1650, è raffigurata in atteggiamento glorioso con ai suoi piedi il dragone sconfitto.