Fra le antiche istituzioni Religiose, una delle più illustri e privilegiate, è senz’altro la Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem in Catanzaro. Nell’anno 1457, sotto il Pontificato di Callisto III, iniziarono i lavori tesi ad edificare il Tempio dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista. Tenuto conto che detto Tempio venne edificato su suolo di proprietà dell’Arcibasilica Lateranense, lo stesso è considerato suo affiliato. Le prime notizie rinvenute circa l’esistenza della Confraternita risalgono a 45 anni dopo l’inizio della costruzione della Chiesa quando Papa Alessandro VI, notificava alla stessa e alla Chiesa ad essa officiata, la Bolla Pontificia nr. 27 del 28 Aprile 1502 nella quale oltre a riconoscere i privilegi concessi all’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano e alle sue affiliate, da 10 Papi suoi predecessori, ne concedeva altri, imponendone l’osservanza da parte dei Confratelli di Catanzaro in quanto la loro Chiesa, essendo stata edificata su suolo Lateranense, godeva del privilegio di fregiarsi dell’emblema araldico del Triregno con le Sacre Chiavi e di portare il gonfalone Pontificio. La Confraternita era considerata la prima e la più nobile fra quelle esistenti tant'è che vantava il singolare privilegio che il Sindaco della Città doveva essere scelto fra persone che avevano ricoperto la carica di Priore in essa.
Il 2 Novembre 1532, sotto il Pontificato di Papa Clemente VII, la Confraternita riceveva l’autorizzazione a tenere e amministrare il Santissimo Sacramento per gli infermi.
Il Pontefice Pio IV nel 1563 volle che la Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista fosse indipendente dall’autorità di Vescovi e Cardinali. Il 24 Maggio 1577 Papa Gregorio XIII affidava al Patriarca di Alessandria, suo Auditore Generale e Camerario Romano, il compito di trascrivere ed inviare alla Confraternita la Bolla nr. 37, con la quale confermò ed ampliò le indulgenze ed i privilegi già concessi dai 7 suoi antecessori all’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano di Roma e alle sue affiliate.
All’epoca del Vescovato di Nicolao degli Horatiis, nel Febbraio del 1595, alla Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista fu concesso di tenere esposto il Santissimo Sacramento permanentemente.
Ogni anno, il 29 Agosto, si teneva la Grande Fiera. Godendo la Chiesa dei Diritti di Baronia per tutta la durata della fiera di San Giovanni, la giustizia pubblica veniva amministrata dal Priore della Confraternita nel territorio di sua giurisdizione.
Papa Clemente VIII nel 1601 riconfermò il privilegio di autonomia della Chiesa dai Vescovi e dai Cardinali, ed il 4 Giugno 1607 con Bolla nr. 53 lo espresse in forma più ampia concedendo nuove indulgenze.
Il 28 agosto 1608 fu concesso alla Confraternita il Diritto di asilo e di rifugio e furono stabiliti definitivamente i limiti di giurisdizione da parte del Priore durante la Fiera di San Giovanni.
Papa Paolo V, nell’anno X del suo pontificato, con Bolla nr. 69 del 20 Agosto 1614 ordinò: “… che la Chiesa dedicata ai tutelari SS. Giovanni Battista ed Evangelista non si possa concedere ne inserire da qualsivoglia Prelato o Cardinale, nemmeno dallo stesso Sommo Pontefice, ma che si governi dal Priore e Confratelli”. Inoltre, lo stesso, si proclamava “Padre Spirituale ad honorem” della Chiesa e della Confraternita
Papa Urbano VIII con Bolla nr. 77 del 4 Aprile 1633, anno X del Pontificato, rimise innumerevoli reliquie alla Chiesa e fra di esse l’osso del braccio destro di San Giovanni.
Con Bolla nr. 116 del 14 Maggio 1688 Papa Innocenzo XI, autenticò, confermò e rinnovò tutti i privilegi, onori, indulgenze e grazie concesse dai precedenti Sommi Pontefici alla Chiesa e alla Confraternita, e obbligò i Confratelli a corrispondere all’Arcibasilica del Laterano in Roma, nella vigilia di San Giovanni Battista, una libbra di cera e di canna di damasco cremisi.
Nel 1735, ad appena un anno dall’ascesa al trono del Regno di Napoli, Re Carlo III di Spagna si recò a Catanzaro e fu ospite nel palazzo della nobile famiglia dei Marchesi De Riso. Essendo giunta sino a lui la fama dell’insigne Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista, onorata di tanti privilegi da parte di Pontefici e di Re, volle visitarla. In tale occasione conferì a tutti i Confratelli presenti e futuri il titolo di “Cavalieri di Malta ad honorem”.
Nel 1788, a seguito della soppressione degli Enti Morali, tutte le rendite della Chiesa furono incamerate dalla Cassa Sacra a pro dei danneggiati dei terremoti di Calabria. Ciò arrecò un grave danno patrimoniale all’Istituzione. La Reale Arciconfraternita seguitò legalmente a far uso di tutti i suoi diritti ed onori sino all’occupazione militare francese del 1809. A seguito di detta occupazione la Confraternita rimase vittima delle idee rivoluzionarie del tempo così come del resto tutte le altre Istituzioni religiose. Con la restaurazione Borbonica ed il conseguente ritorno del Re ebbe riconfermati tutti i suoi privilegi. In particolare Ferdinando I dedicò il suo primo decreto alla riconferma di tutti i privilegi.
Papa Leone XII con Breve del 22 Agosto 1824, in occasione del suo genetliaco, confermò tutti i privilegi della Reale Arciconfraternita e dichiarò di aver trovato un Breve di Pio VII, in bozza e quindi non spedito, che riguardava la riconferma degli stessi privilegi