Esortazione ai Confrati e Preambolo
Carissimi Fratelli in Cristo e pellegrini nel mondo, la Gloria di Dio risplende nei suoi Santi; la Chiesa canta la loro sapienza e ne proclama le lodi.
Il Signore ha dato a noi devoti di San Felice e a tutta la Chiesa la grazia e la gioia di vivere una giornata indimenticabile.
Infatti, domenica 23 ottobre 2005 in coincidenza con l'ottantanovesima Giornata Missionaria Mondiale, la chiusura dell'Anno Eucaristico e del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre Benedetto XVI, durante la concelebrazione Eucaristica con i Padri sinodali in Piazza S. Pietro in Roma, ha canonizzato il nostro Venerato Beato Felice da Nicosia insieme ad altri quattro Beati.
In loro rifulge la Santità della Chiesa e Questa Li propone a noi come intercessori presso Dio e come modelli esemplari di Fede e come imitazione del Signore Gesù.
Per questo lieto evento gioiscono in modo particolare l'Ordine Cappuccino e tutta la famiglia Francescana insieme ai fedeli che seguono lo Spirito evangelico di S. Francesco d'Assisi nel loro cammino di santificazione.
Il fedele laico è chiamato a sviluppare la Grazia del Battesimo vivendo in pienezza la Sua specifica vocazione alla Santità, cioè alla perfezione nella Carità, santificandosi nell'esercizio quotidiano della sua vita familiare, professionale e sociale (questa è la sua caratteristica identità cristiana).
Radicato nel Mistero del Verbo Incarnato partecipa all'edificazione della Chiesa e contribuisce quasi dall'interno a modo di fermento, all'animazione dell'ordine temporale secondo lo spirito cristiano ed alla crescita del Regno di Dio nel mondo e nella storia dell'umanità.
Per questi motivi, l'attuale “Fraternitas di San Felice da Nicosia”, certamente animata e motivata dal suddetto lieto evento è spronata dalle parole del Vangelo di Giovanni – “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… E’ il verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (1,1.14).
“Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna” (5,24).
“Chi non osserva le mie parole non mi ama; La parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato” (14,24) – ed esortata dall’insegnamento di S. Felice da Nicosia, laico Cappuccino, cercatore di Dio, votato all’umiltà, al perdono e all’amore per il prossimo, vuole costituire sotto le insegne dei PP.Cappuccini, presso la Chiesa di S. Maria degli Angeli, nella Diocesi di Nicosia, la devota Fraternitas di San Felice da Nicosia, ricollegandosi idealmente alla “Venerabile e Devota Confraternita di San Francesco di Assisi”, costituita in questa città nell’anno del Signore 1615 nella Chiesa di Nostra Signora dei Miracoli per volontà del Reverendo Padre Francescano, Fra Celidonio da Messina, Sacerdote Cappuccino.
Di Essa furono membri anche Filippo Amoruso e suo figlio Giacomo, il nostro San Felice.
Per meglio definire ed esprimere la Sua identità spirituale ed ecclesiale di aggregazione laicale, fedele al suo spirito fondativo iniziale e aggiornata secondo le indicazioni della Chiesa e le mutate condizioni del nostro tempo, si da il presente Statuto secondo le norme del vigente Codice di Diritto Canonico, che ne definisce le sue caratteristiche: nome, finalità, obbiettivi, sede, governo, condizioni per farne parte, assistenza spirituale e quant'altro sembra opportuno per meglio realizzare la sua missione.
(Fr. Giuseppe Città Bertola, Sac. Cappuccino)